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RICORDO DI ROCCO CHINNICI (14/02/2014)

  • Andato in onda:15-02-2014
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La prima autobomba, la prima di una lunga serie, Cosa Nostra la fa brillare il 29 luglio del 1983 in via Pipitone Federico. "Palermo come Beirut" titolerà il giornale L'Ora. La vittima è una vittima eccellente: il capo dell'ufficio Istruzione Rocco Chinnici. Con lui muoiono i due uomini della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. Chinnici paga con la vita le sue indagini. Una su tutte quella sulla strage di Viale Lazio. Ma ciò che più temono le cosche è il nuovo corso che l'alto magistrato imprime alla lotta alla mafia. Con Rocco Chinnici le singole inchieste diventano vasi comunicanti, le informazioni circolano, i livelli criminali prendono corpo e filtrano dalle nebbie che avvolgono Cosa Nostra. E'lui che chiama al suo fianco uomini come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: è l'embrione del pool antimafia che prenderà corpo dopo l'attentato di Pipitone Federico. Ne parliamo con la figlia del magistrato, Caterina Chinnici che a 31 anni dalla morte del padre ha voluto raccontarlo in un libro dal titolo "E' così lieve il tuo bacio sulla fronte". E con Francesco Vitale, inviato del Tg2.

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