L’ultimo funerale l’hanno celebrato questa mattina. Lei si chiamava Imma, aveva 31 anni. Lunedì scorso il marito l’ha freddata a Terzigno, con un colpo di pistola al volto davanti alla scuola della figlia. “Un femminicidio ogni sessanta ore”, titolavano l’indomani i quotidiani. Una strage infinita che in Italia conta più vittime del crimine organizzato. E’ vero, qualcosa è stato fatto. Ma non basta, serve altro: uno scatto in avanti di investigatori ed inquirenti, ad esempio, e una maggiore consapevolezza da parte delle donne. Che troppo spesso neppure sanno di vestire i panni della potenziale vittima. Ne parliamo a con il vicequestore Francesca Romana Capaldo, dirigente dello Sco, il Servizio Centrale Operativo; con il professor Vincenzo Guidetti, ordinario di Neuropsichiatria alla Sapienza e con l’avvocato Gian Ettore Gassani, esperto di diritto di famiglia.