Era il 17 febbraio del ’92 quando a Milano, nel suo ufficio al Pio Albergo Trivulzio, Mario Chiesa fu arrestato mentre intascava una tangente da sette milioni di lire. Era l’inizio di Mani pulite, il primo capitolo di un’inchiesta che trascinò sul banco degli imputati un’intera classe politica. Oltre tremila imputati: ogni dieci di loro, quattro i condannati, quattro i prescritti e due gli assolti. Da quel 17 febbraio, era un lunedì, sono passati vent’anni. E a leggere le cronache di oggi, pare sia cambiato davvero poco: mutano i volti, ma il sistema resta e si perpetua uguale a se stesso. Ne parliamo questa sera con Enzo Carra, deputato dell’Udc, tra i simboli suo malgrado di quella stagione. E con Gianluca Di Feo, giornalista dell’Espresso, all’epoca cronista giudiziario del Corriere della Sera.