Li abbiamo visti all’inaugurazione dell’anno giudiziario: in piedi, la toga sulle spalle, un cerotto sulla bocca, la schiena voltata ai banchi dell’esecutivo. Sono gli avvocati italiani, protestano contro il pacchetto di liberalizzazioni del governo Monti. Il 23 e il 24 di febbraio incroceranno le braccia. Le rivendicazioni sono tante, antiche, e tutte legate alla farraginosità di una macchina – quella della Giustizia – ingolfata e sepolta da una mole impressionante di procedimenti. Ma i principali nodi sul tappeto sono - a spanne – i criteri tariffari, la regolamentazione del tirocinio, il taglio degli uffici del giudice di pace e la possibilità di ingresso negli studi legali per i soci di solo capitale. Ne parliamo questa sera con il professor Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense. E con l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Matrimonialisti Italiani.