Martedì scorso in piazza del Popolo a Roma erano in sessantamila. Artigiani, commercianti, ristoratori, idraulici, carrozzieri: le piccole e medie imprese, quello che ormai tutti chiamiamo il popolo delle partite iva. In piazza per chiedere meno tasse, meno burocrazia. Più rispetto. E più dignità. Il disagio è nei numeri: lo scorso anno le imprese che hanno chiuso i battenti sono 372mila, oltre mille al giorno. Il reddito individuale da lavoro indipendente ha registrato nell'ultimo biennio una flessione del 10%. La pressione fiscale "apparente" ha raggiunto il 44,3%, quella reale si attesta sul 54.E ancora: i costi della sola burocrazia sfiorano i 30 miliardi l'anno, oltre 70mila euro per ogni singola azienda. Nella classifica della Banca Mondiale sulla facilità di fare impresa, l'Italia è al 25° posto tra i 28 paesi dell'Unione Europea. E poi c'è l'accesso al credito: tra novembre del 2012 e il novembre 2013 i prestiti bancari sono diminuti del 6,2% pari ad oltre sessanta miliardi in meno. Ne parliamo questa sera con il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti e con Daniele Vaccarino, presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato.