La notizia l'hanno ignorata tutti. Tranne il Messaggero. Trenta righe a pagina sette: "Carceri, Strasburgo bacchetta l'Italia". Tema spinoso, quello che ruota intorno agli istituti di pena italiani, parlarne non porta voti, anzi: il tema della sicurezza è da sempre il cavallo di battaglia di ogni campagna elettorale. Ma stavolta non si scherza: entro il mese di maggio governo e parlamento dovranno rispondere alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha condannato il nostro paese per il trattamento inumano e degradante inflitto agli ospiti delle carceri italiane. 80 giorni dunque per evitare che ogni singolo detenuto possa battere cassa a colpo sicuro. E parliamo di risarcimenti per svariati milioni di euro. Lo sa bene il capo dello Stato che lo scorso ottobre, per la prima volta, ha inviato un messaggio alle Camere chiedendo senza mezzi termini il ricorso a provvedimenti straordinari quali l'indulto e l'amnistia. Ne parliamo con Rita Bernardini, segretario dei Radicali Italiani e con don Sandro Spriano, cappellano del carcere romano di Rebibbia.